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Madre presa a terra bambino
essere genitori

litigi fra Genitori: Lavoro di Squadra

6 minuti

13/08/2019

Mettere al mondo un bambino è una delle esperienze più emozionanti, sconvolgenti e profonde che una coppia possa affrontare. È anche una delle più difficili.

Le storie sulla mancanza di sonno, sui litigi per le faccende di casa e sull'assenza di tempo per sé potranno anche non sembrarti così traumatiche. Quando ci sei dentro, però, capisci quale impatto possano avere anche nella coppia più salda.

E nemmeno i quadretti idilliaci dei neogenitori rappresentati sui social media aiutano: possono portarvi a credere di essere i soli a litigare su chi deve buttare la spazzatura, mentre tutti gli altri vivono una #vitaperfetta.

Le liti tra genitori sono normali

Ciononostante, è importare ricordare che, se discutete dopo la nascita, non vuol dire che siate una pessima coppia o dei pessimi genitori. Sicuramente, non siete gli unici a litigare. Avete una nuova enorme responsabilità a cui pensare, non c'è da sorprendersi se ciò cambia le dinamiche anche nella coppia più affiatata.

Abbiamo parlato con tre genitori per farci raccontare i momenti difficili che li hanno poi resi più forti.

Riconoscete le vostre differenze

"Eravamo una coppia davvero forte, stavamo insieme da dieci anni ed entrambi volevamo un bambino. Per questo motivo non mi capacitavo di quanto litigassimo durante il primo anno: più di una volta ho pensato seriamente che ci saremmo lasciati"

"Nel nostro corso pre-parto i problemi di coppia venivano menzionati spesso, ma li avevo ignorati senza darci troppo peso", racconta Jess, mamma di Jackson, tre anni. "Eravamo una coppia davvero forte, stavamo insieme da dieci anni ed entrambi volevamo un bambino. Per questo motivo non mi capacitavo di quanto litigassimo durante il primo anno: più di una volta ho pensato seriamente che ci saremmo lasciati", continua. "Ci sono voluti diversi mesi, quando Jackson ne aveva all'incirca undici, prima di capire che erano i nostri modi diversi di comunicare a causare la maggior parte dei problemi. Io esprimo sempre i miei sentimenti, mentre mio marito Tom no. Prima del parto non è mai stato un problema, ma in quel momento ci stava dividendo. Io lo criticavo tutto il tempo e lui di contro era infelice e passivo-aggressivo. Mi metteva così tanta tristezza il pensiero di aver creato insieme questa splendida personcina che amavamo così tanto, ma che tra noi non ci fosse più affetto.

Quando ce ne siamo resi conto, la situazione è migliorata molto. Io mi sono sforzata di restare calma e di pensare prima di criticare Tom, mentre lui è migliorato nell'esprimere cosa prova e nel dire cosa lo turba, senza dover temere di offendermi. Ci è voluto comunque un po' di tempo, e quando Jackson aveva poco più di un anno stavamo molto meglio. Può sembrare un cliché, ma direi che ora siamo una coppia migliore di prima".

Ci è voluto comunque un po' di tempo, e quando Jackson aveva poco più di un anno stavamo molto meglio. Può sembrare un cliché, ma direi che ora siamo una coppia migliore di prima".

Sebbene non esista una 'bacchetta magica' quando si tratta di rapporti di coppia, direi che questa cosa ci ha fatto sentire una squadra molto più di prima

Genitori competitivi: non siete avversari

"Un giorno stavo ascoltando la radio. Zoe era già un po' cresciuta, quando accennarono il termine 'genitori competitivi'. Non l'avevo mai sentito fino a quel momento: è stata una vera rivelazione", racconta Javier, il papà di Zoe.

"Io e mia moglie Christine cercavamo di far crescere Zoe in maniera paritaria fin dal primo giorno, ma a causa dai nostri diversi approcci e dalle nostre diverse priorità ci davamo contro tutto il tempo. Christine si lamentava perché non stavo dietro alle faccende domestiche, quando toccava a me badare alla bambina: lo riteneva ingiusto. Le sue critiche mi sembravano esagerate, perché, quando era lei a stare con la bimba, non le chiedevo mai di fare niente. Anzi, spesso le chiedevo come stesse, o se potessi dare una mano. Siamo arrivati al punto di fare l'elenco: io le facevo notare quante volte lavassi i piatti, e lei il numero di volte in cui si svegliava per darle da mangiare di notte, e così via. Quando ci siamo resi conto di questa 'competitività', la nostra vita è migliorata drasticamente. Abbiamo deciso di concentraci di più sulle cose buone fatte dall'altro genitore, piuttosto che sulle cose da migliorare e, sebbene non esista una 'bacchetta magica' quando si tratta di rapporti di coppia, direi che questa cosa ci ha fatto sentire una squadra molto più di prima".

Cambia il tuo ambiente

"È una noia lamentarsi delle faccende di casa, ma sono una questione delicata nel nostro rapporto e in quello di molti miei amici", racconta Katherine, mamma di Lewis, quattro anni, e compagna di Sian. "Si devono fare per mandare avanti la casa, ma se entrambi i genitori lavorano, si litiga continuamente sulla distribuzione dei compiti: diventa sfiancante.

Poi abbiamo capito che, per noi, la cosa migliore da fare era uscire di casa il più possibile. Ciò include degli 'appuntamenti' in cui io e Sian usciamo a cena o andiamo al cinema, ma ha avuto un ottimo effetto sul nostro rapporto anche uscire tutti e tre insieme. Vedere il nostro bimbo crescere e divertirsi, senza preoccuparsi di chi lo deve accompagnare, chi deve riparare il lavandino o chi deve pagare le bollette, anche se solo per un week-end, è stato fondamentale per farci sentire felici, rilassati e ottimisti".

In ogni rapporto ci sono dei momenti difficili e spesso si possono superare, ma se credi che alla coppia possa fare bene il consulto di uno specialista, potresti cercare l'aiuto di uno psicologo familiare. Cercalo su internet, oppure chiedi al tuo medico se può consigliarti qualcuno nella tua zona.

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